"Nobody expects the Spanish Inquisition!"

Vi è mai capitato di fare una lezione così?

Raccontateci la vostra esperienza personale e confrontiamoci...

Camilla, Daniele, Cecilia

giovedì 17 luglio 2008

Brainstorming

La mia ignoranza era tale (e tanta!) prima di questo master che la prima volta in cui ho sentito la parola "brainstorming", per una buffa associazione, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata la canzone degli U2 "Electrical storm" ... :-() mamma mia, che figurazza!
Ora, dopo un paio di valide letture e un pò di sana pratica didattica, oltre ad aver capito che con gli U2 aveva poco o niente a che fare, posso permettermi di atteggiarmi a (presunta) saccente ed usare questo anglismo (che fa più "cool":-) ogni volta che vorrò utilizzare questa tecnica come prezioso ed utile ausilio per l'introduzione degli argomenti da trattare in classe.
Come illusta egregiamente Daniele Brambilla (da cui ho tratto un estratto di un articolo da lui pubblicato sul sito http://www.nume.it/000025it_brainstorming.php) infatti
« il brainstorming è forse la più conosciuta tra le tecniche di creatività; fu ideato tra gli anni '40 e '50 da Alex Osborn e trovò un'applicazione ideale soprattutto nel mondo della pubblicità, anche se poi fu utilizzato e diffuso in molti altri ambienti: dal mondo dell'industria alla scuola. La sua diffusione fu tale che oggi la parola "brain-storming" è annoverata anche nei più comuni dizionari, il suo significato "tempesta di cervelli" contiene già in parte l'idea di che cosa si tratta. Essa consiste in una "discussione di gruppo incrociata e guidata da un animatore" il cui scopo è trovare e far emergere il più alto numero di idee possibile su un argomento precedentemente definito; solo e assolutamente al termine di questo compito si potrà poi selezionare, criticare e valutare nell'alto numero di idee prodotte.
Il brainstorming "insiste soprattutto su una funzione che è rapportabile ai tre principali fattori del pensiero divergente: la capacità di produrre molte idee, diversificate e insolite", queste qualità sono amplificate e sfruttate dal lavoro condotto in gruppo i cui due pregi sono "l'interazione fra le persone e la moltiplicazione dello sforzo di ciascuno con quello di un altro".
Le sedute di brainstorming riguardano solo gli ultimi due momenti all'interno di una processualità che comprende:
a) la definizione e la scomposizione del problema, e quindi l'identificazione e la distinzione delle parti di esso che richiedono un intervento di tipo creativo rispetto a quelle che richiedono interventi decisionali; la raccolta delle informazioni inerenti al problema;
b) la produzione delle idee nuove, ovvero la parte illuminativa del processo;
c) la decisione e la valutazione delle idee.
Queste ultime due fasi si svolgono in gruppi che contano "da 6 a 10 persone che lavorano nello stesso luogo dove si vuol risolvere il problema". »

Sono state tante le volte in cui, volendo proporre un nuovo argomento ad una classe, non ho saputo gestire bene la situazione, limitandomi ad uno spicciativo riassunto orale sul nuovo tema durante il quale gli alunni mi guardavano basiti quasi fossi una specie di marziana arrivata da chissà dove … oggi invece, con un po’ di esperienza in più sulle spalle, cerco di affidarmi sempre a questa tecnica durante la fase di presentazione dei nuovi contenuti, sperando che la tempesta da me scatenata scuota le menti dei miei alunni e faccia tirar fuori loro le idee più disparate, dando vita così ad una discussione costruttiva.

Dall'alto del mio livello di principiante, quindi, mi sento di consigliare ai futuri colleghi questa tecnica creativa perché, oltre ad attivare una buona partecipazione in classe, crea un clima rilassato e divertente ed evita paurose cadute nella piatta banalità ...

... l'importante infatti (almeno per quanto mi riguarda) è non annoiare mai la propria classe …


Cecilia


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